2001-2004

Il 2001 parte con un colpo di scena: non bastassero i soliti problemi di reclutamento e ricambio generazionale, alla vigilia del campionato il Sc Forlì cambia abbinamento e, dopo quasi due decenni di Italpaghe, si lega al marchio Fiorini, il quale si rivelerà da subito sponsor entusiasta ed appassionato. L'impronta tutta offensiva di Kumeroa si vede subito, e la Fiorini mostra un gioco frizzante come mai prima: la squadra centra tutte le finali, invero a dispetto dei pronostici (nei playoff scudetto, indimenticabile partita di Amanda Curry contro il Parma di Brandee McArthur), e anche se la stagione si chiude senza nessun alloro le speranze per il futuro sono enormi. Anche perchè è in arrivo Jennifer Spediacci.
L'anno seguente è quello della consacrazione. Forlì controlla la stagione regolare, butta nel gabinetto la Coppa Italia (con memorabile "Kumeroata": nella finale si alternano in pedana Lolli e Spediacci, un inning ciascuna, a prescindere dal risultato), vince facile la Coppa Campioni, e si presenta alla serie scudetto da gran favorita. Dopo lo 0-2 di Bussolengo la situazione è disperata, ma in un'unica, indescrivibile domenica (al sabato il maltempo l'aveva fatta da padrone) le forlivesi capovolgono il risultato con la più grande rimonta "ogni epoca" del batti-e-corri.
Con Kumeroa al timone, Spediacci in pedana e un'altra mezza dozzina di nazionali in campo, Forlì si dimostra fermamente intenzionata non solo a bissare il tricolore, ma ad aprire un suo ciclo facendo man bassa di titoli in Italia e in Europa. E invece tutto torna ad andare storto. Nel 2003 una sfortunata vicenda con l'americana Young, e soprattutto l'infortunio di Spediacci ad agosto, tolgono alla Fiorini i due lanciatori migliori: la società non riesce a difendere nè la Coppa Campioni (sebbene ospitata a Forlì), nè lo scudetto.
Ma il vero psicodramma è quello del 2004. La Fiorini ha Anter e Trevisan, si assicura Di Salvio e Malerich, fa tornare la risanata Spediacci, insomma arruola quasi tutti i lanciatori e i ricevitori della Nazionale olimpica; con l'aggiunta di Del Mastio, delle due Vitaliani e di Turci, le atlete del giro azzurro sono nove, e per soprammercato al gruppo va ad aggiungersi la superstar Gina Oaks, vincitrice di un titolo pro americano con le New Jersey Juggernauts.
È una squadra ammazzasette, creata per vincere tutto, e infatti approda in finale scudetto con 38 successi e un solo ko (a Nuoro, ma perchè durante la partita Malerich viene colpita da appendicite acuta e deve essere ricoverata in ospedale).
Ma il tricolore finisce a Macerata, e questa invece è la più grande sorpresa "ogni epoca" del batti-e-corri. Purtroppo per Forlì.